Proctologia

Proctologia

Branca della gastroenterologia volta allo studio dell’intestino retto, che si avvale di peculiari tecniche d’indagine (proctosigmoidoscopia, esplorazione rettale, ecoendoscopia, anoscopia, radiologia dinamica della defecazione). Le patologie cui si rivolge la p. sono: proctiti croniche e acute, neoplasie del retto, emorroidi, prolassi rettali, turbe motorie dell’ultimo tratto dell’intestino e dei meccanismi della defecazione.

Di cosa si occupa il proctologo

Il proctologo è quella figura specialistica che si occupa dello studio delle malattie a carico del colon-retto e dell’ ano. Le competenze del proctologo riguardano quindi tutti gli organi collegati all’ apparato colon-rettale, infatti l’etimologia della parola Proctologo deriva dal greco “procto” ( ossia ano) e “logo” ( ossia discorso).
Per quanto riguarda la formazione accademica, al momento in Italia non esiste una particolare scuola di specializzazione in colonproctologia, bensì esistono dei master, corsi intensivi universitari, che sono in grado di formare in termini culturali il medico, già specialista in una disciplina prevalentemente chirurgica, sul mondo delle patologie del colon, del retto e dell’ano.

Il Proctologo si occupa di studiare le patologie dei seguenti organi:

• Colon
• Retto
• Ano

Quando chiedere un appuntamento con il proctologo?

Una visita proctologica ha lo scopo di individuare le patologie proctologiche ed è indicata quando si manifestano sintomi legato al tratto anorettale, in particolare è opportuno consultare immediatamente uno specialista se si riscontrano o se soffre di:
Emorroidi: sintomi quali sanguinamento rettale, prurito, gonfiore o dolore nell'area anale.
Polipi e ragadi anali: caratterizzati da forti dolori e sanguinamento durante l'evacuazione.
Fistole anali: Drenaggio di secrezioni dal tratto anale.
Sospette patologie del retto e del colon: cambiamenti nelle abitudini intestinali, dolore persistente, sanguinamento rettale o altre anomalie.
Prevenzione e screening: per esami di prevenzione come l’anoscopia o in caso di anamnesi familiare di malattie del tratto digerente.